prestiti personali per pensionati inps

Prestiti personali per pensionati Inps: i prodotti più convenienti

Prestiti per pensionati Inps: cosa offre l’ente

I pensionati possono essere considerati una categoria “creditizia” speciale. Se da un lato sono appetibili per i creditori in virtù di un reddito sicuro, dall’altro lato a pesare è il rischio di decesso, particolarmente alto in caso di età avanzata. Ciononostante, i prestiti personali per pensionati Inps sono una realtà del panorama creditizio italiano. Si segnalano prodotti convenienti sia dall’Inps stessa, molto attiva per ciò che riguarda le opportunità di finanziamento ai suoi iscritti, sia dalle altre banche.

Le opportunità offerte dall’ente sono numerose, e coinvolgono spesso sia i pensionati che i dipendenti. C’è però un prestito che può essere considerato “personale”, ossia non finalizzato e per questo motivo adatto ad affrontare qualsiasi spesa, destinato esclusivamente ai pensionati.

È il prestito con cessione del quinto. E’ una formula comoda, che mette al riparo dal rischio insolvenza e solleva il debitore dal pagamento della rata, che avviene in automatico. L’unico elemento negativo è dato dal limite imposto dal 20% del reddito: se la rata eccede questa soglia, il prestito non può essere erogato.

A dire il vero, non si tratta di un prodotto offerto esclusivamente dall’Inps, dal momento che è frutto della cooperazione tra l’ente e la banca che eroga in prima persona la liquidità. La presenza dell’ente però garantisce un deciso contenimento dei tassi.

Prestiti per pensionati Inps e Inpdap: gli istituti

Cosa offrono gli altri istituti? L’offerta è molto variegata, dal momento che le banche tendono a farsi una concorrenza feroce, il ché va a tutto vantaggio dei debitori.

C’è però un punto in comune: la difficoltà a concedere prestiti personali per pensionati Inps, se questi raggiungono gli ottant’anni alla fine del rimborso.

La paura, come specificato in apertura, è legata al rischio decesso. In generale, poi, le banche impongono per questo tipo di prodotti un tasso fisso: uno variabile, visto il rimborso breve (si va raramente oltre i 10 anni), sarebbe poco conveniente.

Il miglior prodotto è Prestito Personale 100% Online di Hello Bank. E’ possibile avere 7.000 euro, da rimborsare in sei anni, con un TAN del 6,26% e un TAEG al 6,45%. La rata è di 116,90 euro.

Se invece vogliamo immaginare qualcosa di più corposo, e quindi un pensionato di 68 anni, in pensione dal 2010, che voglia richiedere un prestito personale di 20.000 euro, da rimborsare in dieci anni, la scelta migliore è Credito Personale di Rataweb.

Questo offre un TAN all’8,60% e un TAEG all’8,99%. La rata è di 332,03 euro. La buona notizia è che non ci sono spese di istruttoria, è sufficiente pagare 16 euro di bollo.

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cessione del quinto pensionati banca intesa

Cessione del quinto pensionati Banca Intesa: perché sceglierla

Intesa San Paolo da sempre cerca di soddisfare ogni esigenza delle diverse tipologie di cliente, pensando soluzioni finanziarie su misura o per le categorie più delicate con la cessione del quinto pensionati banca Intesa sarà possibile richiedere un finanziamento dai pensionati Inps con più facilità.

Cessione del quinto Intesa San Paolo: come funziona

La soluzione proposta con la cessione del quinto pensionati banca Intesa si chiama “Per Te” un finanziamento dedicato ai pensionati Inps anche non ancora clienti di Intesa San Paolo che hanno necessità di accesso al credito.

Per Te è un finanziamento destinato a pensionati Inps che hanno un’età massima di 83 anni non compiuti al momento della richiesta del capitale e massimo di 85 anni alla scadenza del finanziamento, capitale che potrà essere ottenuto solo se il proprio trattamento pensionistico in corso non risulti gravato da ulteriori cessioni del quinto.

Per te è un finanziamento utile a soddisfare esigenze familiari e personali per riuscire ad ottenere una liquidità che va da un minimo di 3.600 euro fino a un massimo di 75.000 euro, con un tasso fisso che dipenderà necessariamente dall’età del richiedente e dalla durata del finanziamento.

Cessione del quinto Inps Intesa San Paolo

Cessione del quinto pensionati banca Intesa che prevede una modalità di rimborso mediante trattenuta della pensiona ad opera dell’Ente di Previdenza Sociale, rimborso che potrà avere una durata minima di 24 mesi fino a massimo 120 mesi.

La cadenza delle rate del proprio piano di ammortamento con il finanziamento Per Te dedicato ai pensionati Inps sarà mensile, con un importo minimo di 80 euro fino a un massimo di un quinto della pensione netta percepita.

Al fine di garantire una maggiore tutela alla banca Intesa San Paolo il finanziamento sarà assistito da una copertura assicurativa che garantisce il pagamento del credito residuo in caso di decesso del titolare della pensione, costo della copertura assicurativa che sarà a carico di Banca Intesa.

È possibile che il pensionato Inps possa estinguere parte del debito residuo o l’intero importo, in questo caso il compenso sarà pari allo 0,50 % nel caso in cui la durata del prestito sia pari o inferiore ad un anno, mentre all’1% nel caso in cui il debito residuo sia superiore ad un anno.

Cessione del quinto pensionati Intesa San Paolo

In caso di estinzione anticipata dell’intero debito residuo o se l’importo è pari o inferiore a 10.000 euro non sarà previsto alcun compenso per l’estinzione anticipata.

È possibile accendere un finanziamento tramite Banca Intesa San Paolo per tutti i pensionati presentando alla filiale un documento d’identità, codice fiscale nonché la Comunicazione di quota cedibile richiesta direttamente dalla filiale e trasmessa dall’Inps.

L’esisto positivo del finanziamento permetterà al pensionato Inps di ricevere la quota richiesta direttamente tramite accredito su conto corrente.

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prestito casa

Prestito casa: le soluzioni per acquistare elettrodomestici e finanziare lavori

Ricorrere a un prestito casa può essere necessario in situazioni come la necessità di finanziare piccoli lavori di ristrutturazione o l’acquisto di un elettrodomestico, circostanze in cui non c’è bisogno di richiedere cifre alte come quelle dei mutui.

Prestito casa Carrefour Banca: ecco come funziona

Tra le varie realtà creditizie che consentono di accedere a opzioni di prestito casa è possibile ricordare Carrefour Banca. In questa specifica situazione è possibile richiedere fino a 14.000€.

La cifra in questione può essere rimborsata in 7 anni con rate mensili da 218,57€ ciascuna (TAN fisso pari al 7% e TAEG dell’8,45).

In questo caso il debito totale a carico del beneficiario del prestito è pari a 14.350€.

Prestito casa Santander: tutte le informazioni

Sono davvero tante le società finanziarie e gli istituti di credito che consentono di accedere a prodotti utili come prestito casa. In questo novero è possibile includere anche Santander, che permette agli utenti di richiedere finanziamenti massimi pari a 10.000€.

Nel caso di un piano di ammortamento di 72 rate la rata mensile a carico del beneficiario del prestito è pari a 170,01€ (debito totale a carico del titolare del contratto di prestito pari a 12.275,72€). Il TAN fisso corrisponde al 6,89% e il TAEG al 7,24.

Prestito ristrutturazione Findomestic: ecco cosa sapere

Tra le realtà creditizie che consentono di accedere a un prestito casa è possibile ricordare Findomestic, che prevede la possibilità di richiedere finanziamenti finalizzati alla ristrutturazione della casa.

Come funzionano? Per capirlo facciamo un esempio specifico, ipotizzando la richiesta di 15.000€ e la scelta di un piano di ammortamento di 96 rate. In questo caso a carico del beneficiario ci sarebbe una rata mensile pari a 200€, con TAN fisso del 6,39% e TAEG del 6,58.

I prestiti Findomestic, grazie alla comodità della firma digitale, possono essere richiesti senza problemi online.

Prestito casa: il piccolo prestito Inps

Per accedere al credito nel caso della necessità di un prestito casa per piccole spese domestiche è possibile fare riferimento al piccolo prestito Inps. Riservata agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, questa prestazioni economica può essere richiesta sia dai lavoratori sia dai pensionati.

I piani di ammortamento per il rimborso sono compresi tra i 12 e i 48 mesi e la cifra minima richiedibile corrisponde a una mensilità netta di stipendio o di trattamento pensionistico.

Questo prestito prevede un tasso fisso per tutta la durata del finanziamento e corrispondente al 4,25%. Da considerare anche la presenza di spese amministrative pari allo 0,50% della cifra richiesta.

Il piccolo prestito Inps può essere rinnovato seguendo queste regole:

  • Prestiti annuali: rinnovo richiedibile inseguito a 6 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Prestiti biennali: rinnovo richiedibile inseguito a 12 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Prestiti triennali: rinnovo può essere richiesto dopo 18 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Prestiti quadriennali: rinnovo può essere richiesto dopo 24 mesi dall’inizio del piano di ammortamento

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Simulazione prestito

Simulazione prestito: guida alle offerte più convenienti

Quando si progetta la richiesta di un prestito è necessario controllare tutti i dettagli del piano. Per questo motivo è utile effettuare una simulazione prestito facendo riferimento a diversi prodotti.

Simulazione prestito Agos: ecco cosa sapere

Iniziamo a parlare di simulazione prestito analizzando un piano di Agos (questa società finanziaria prevede la possibilità di richiedere direttamente i prestiti online grazie alla firma digitale).

Cosa prevede il piano? Per capirlo facciamo un esempio specifico, ipotizzando la richiesta di 10.000€ e la scelta di dilazionare il piano di ammortamento in 120 mesi.

In questo caso a carico del beneficiario del prestito ci sarebbe una rata mensile di 128,70€, con TAN e TAEG pari rispettivamente all’8,91 e al 10,26%.

Simulazione prestito Inpdap: cosa sapere sul piccolo prestito

Quando si parla di simulazione prestito è fondamentale considerare anche i prodotti Inpdap. Cosa si può dire sul piccolo prestito Inpdap, una formula di accesso al credito che consente di richiedere somme contenute di denaro?

Prima di tutto che si tratta di una prestazione economica riservata agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e che consente di scegliere piani di ammortamento della durata compresa tra i 12 e i 48 mesi. Il tasso è fisso per tutto il piano di ammortamento e pari al 4,25%.

Simulazione prestito BancoPosta: tutti i dettagli del piano

Effettuare una simulazione prestito significa considerare anche il prodotto prestito BancoPosta, una modalità di accesso al credito caratterizzata da un ottimo livello di flessibilità.

Come funziona? Quali sono le sue peculiarità? Ricordiamo prima di tutto la possibilità di richiedere un prestito compreso tra i 1.500 e i 30.000€ e di dilazionare il piano di rimborso in un periodo compreso tra i 12 e gli 84 mesi. L’accredito del prestito avviene direttamente sul conto BancoPosta.

Al momento della richiesta è necessario presentare un documento d’identità in corso di validità, un documento attestante la ricezione di un reddito da pensione, il tesserino del codice fiscale.

Simulazione prestito personale Findomestic: ecco tutti i passaggi

Concludiamo questa guida dedicata alla simulazione prestito ricordando le caratteristiche principali del prestito personale Findomestic, che può essere richiesto in pochi minuti online.

Come funziona? Per capirlo ipotizziamo la richiesta di un prestito di 15.000€ e la scelta di dilazionare il rimborso in un lasso di tempo corrispondente a 96 mesi. In questo caso a carico del beneficiario ci sarebbero rate mensili pari a 200€ ciascuna (debito complessivo pari a 19.200€).

Questo prestito prevede l’applicazione di un TAN e un TAEG pari rispettivamente al 6,39 e al 6,58%.

I requisiti per l’accesso a questa tipologia di prestito prevedono un’età compresa tra i 18 e i 75 anni, la residenza in Italia e la possibilità di dimostrare la ricezione di un reddito da lavoro o da pensione.

Questo prestito Findomestic, esattamente come gli altri piani descritti, è un prestito personale non finalizzato, il che non implica la necessità di presentare un rendiconto delle spese effettuate con la cifra ricevuta.

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Preventivo finanziamento

Preventivo finanziamento: tutte le voci di spesa

Prima di richiedere un finanziamento è necessario considerare tutte le voci di spesa. Ecco perché è utile analizzare prima un preventivo finanziamento, così da scegliere il piano più sostenibile.

Preventivo finanziamento auto: i piani migliori

Quando si parla di preventivo finanziamento si deve inquadrare il caso specifico del finanziamento auto, un prodotto al quale fanno riferimento tantissimi utenti. Altrettante sono le realtà creditizie che consentono di richiederlo e una di queste è Findomestic.

Come funziona il finanziamento auto di Findomestic? Per capirlo facciamo un esempio specifico, ipotizzando la richiesta di 15.000€ e la scelta di un piano di ammortamento di 96 rate.

In questo caso a carico del cliente ci sarebbe una rata mensile pari a 200€, con TAN fisso del 6,39% e TAEG del 6,58%.

Preventivo finanziamento Agos: tutte le informazioni

Anche Agos è un punto di riferimento fondamentale quando si parla di finanziamenti per diverse finalità. Per capire come funziona il tutto è quindi utile delineare un preventivo finanziamento finalizzato all’acquisto di un’auto (in questo caso Agos consente di avvalersi di un’opzione molto flessibile e di gestire la cifra in maniera libera, scegliendo le opzioni a cui destinarla).

Per capire come funziona il finanziamento auto Agos ipotizziamo la richiesta di 10.000€ e la scelta di dilazionare il rimborso in 120 mesi. In questo caso a carico del beneficiario ci sarebbe una rata mensile di 128,70€, con TAN e TAEG corrispondenti rispettivamente all’8,91 e al 10,26%.

Preventivo finanziamento: tutte le informazioni su Prestito Arancio

Per approfondire la questione preventivo finanziamento è necessario chiamare in causa anche altri prodotti flessibili, come per esempio il Prestito Arancio. Cosa permette di fare? Prima di tutto di richiedere una cifra compresa tra i 3.000 e i 30.000€, rimborsabili attraverso piani di ammortamento della durata compresa tra i 12 e gli 84 mesi.

Preventivo finanziamento Compass: tutte le specifiche

Parliamo ora di preventivo finanziamento Compass, specificando che questa società finanziaria consente di accedere al credito in caso di età compresa tra i 18 e i 70 anni e per importi massimi fino a 25.000€.

I documenti richiesti per l’accesso al prestito sono la carta d’identità in corso di validità, il codice fiscale, l’ultima busta paga in caso di richiedente lavoratore in attività di servizio (i liberi professionisti devono presentare il modello Unico).

Compass mette a disposizione degli utenti diverse opzioni in caso di richiesta di un finanziamento. La più semplice è Prestito Leggero, un prodotto caratterizzato da tempi di erogazione rapidi e dalla possibilità, a partire dal secondo anno di piano di ammortamento, di scegliere l’entità della rata del prestito.

Il rimborso della cifra richiesta può avvenire sia tramite addebito su conto corrente bancario o postale, sia attraverso il pagamento di bollettini Compass da versare agli sportelli degli uffici postali e nei punti vendita Lottomatica.

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Inps gestione ex Inpdap mutui

Inps gestione ex Inpdap mutui agevolati: fino €300mila

Inps gestione ex Inpdap mutui: di cosa si tratta e come funzionano? I mutui Inps ex Inpdap sono piani ipotecari grazie ai quali è possibile accedere al credito per acquistare la prima casa. Inps gestione ex Inpda mutui permette anche di chiedere finanziamenti per la ristrutturazione di un immobile già esistente o per la costruzione di un box o di un posto auto.

Inps ex Inpdap mutui: cosa sapere per accedervi

Quali sono i requisiti per l’accesso a Inps gestione ex Inpdap mutui? Prima di tutto conta l’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. In caso d’iscritto in attività di servizio è vincolante la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre per i pensionati è necessaria solo un’anzianità d’iscrizione superiore a 1 anno.

Inps mutui: le finalità

Quando si parla di Inps gestione ex Inpdap mutui è necessario considerare le finalità dei piani. Quali sono? Ecco cosa sapere in merito e cosa prevedono i limiti di finanziamento.

  • Mutuo finalizzato all’acquisto della prima casa d’abitazione per l’iscritto o per un suo familiare stretto: limite di finanziamento pari a 300.000€, integrabili con ulteriori 6.000 destinati alle coperture assicurative non obbligatorie.
  • Mutuo finalizzato alla ristrutturazione di un’unità immobiliare già esistente: limite di finanziamento pari a 150.000€ (non si può mai superare il 40% del valore dell’immobile secondo perizia).
  • Mutuo finalizzato alla costruzione di un box o di un posto auto da considerare come pertinenza dell’abitazione principale: limite di finanziamento pari a 75.000€.

Inps gestione ex Inpdap mutui: informazioni sul tasso

Quali sono i tassi disponibili per Inps gestione ex Inpdap mutui?

  • Tasso fisso pari al 2,95% (valore modificato il 1° luglio 2015, dal momento che prima di tale data corrispondeva al 3,75%).
  • Tasso variabile da ricavare sulla base del parametro Euribor 6 mesi, maggiorato di 200 punti base e calcolato su un lasso di tempo di 360 giorni (valore modificato l’8 ottobre 2015 in seguito a una Determinazione del Presidente dell’Inps).

Inps mutui ipotecari: ecco come inviare la domanda

Qual è la procedura per l’invio della domanda di accesso a Inps gestione ex Inpdap mutui?

Ecco i passi da seguire:

  • Raccolta di tutti i documenti necessari
  • Invio della domanda esclusivamente per via telematizzata dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre di ogni anno solare

Fondamentale è avere cura di allegare tutti i documenti necessari, compresa la dichiarazione sostitutiva di atto notorio compilata in ogni sua parte, pena l’esclusione della domanda anche se sono presenti tutti i requisiti.

Le domande complete vengono analizzate e accettate sulla base della disponibilità quadrimestrale della Direzione Regionale competente. Se i fondi non sono sufficienti l’Inps provvede alla preparazione di una graduatoria, considerando come criteri principali la composizione del nucleo familiare del richiedente e il suo reddito annuo.

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Come funzionano i prestiti postali

Come funzionano i prestiti postali? Analisi offerta

Come funzionano i prestiti postali? Capire le caratteristiche delle prestazioni economiche messe a disposizione da PosteItaliane è fondamentale se si punta a richiedere l’accesso al credito, qualunque sia la finalità.

Prestiti postali: ecco come richiederli

Per capire come funzionano i prestiti postali è necessario considerare come principale punto di riferimento il sito ufficiale di PosteItaliane, dalla cui home page è possibile accedere alle diverse alternative di prestito.

Ecco i passi specifici da seguire:

  • Accesso al sito ufficiale Poste.it
  • Scelta dell’opzione “finanziari” dal menu situato nella parte alta della home page
  • Scelta dell’opzione “prestiti”

Una volta arrivati in questa pagina è possibile avere le idee chiare sull’elenco dei prestiti disponibili.

Come funzionano i prestiti postali: l’esempio di Prestito BancoPosta

Per capire come funzionano i prestiti postali è utile fare un esempio specifico, facendo riferimento al Prestito BancoPosta. Cosa prevede questa prestazione economica in questione? La possibilità di richiedere un finanziamento massimo di 30.000€, senza la necessità di presentare un rendiconto delle spese effettuate con la cifra ricevuta.

L’importo minimo richiedibile è invece pari a 3.000€ e il cliente ha la facoltà di scegliere la durata del piano di ammortamento tra un minimo di 12 mesi e un massimo di 84.

Prestito BancoPosta: i requisiti

Approfondiamo la questione come funzionano i prestiti postali continuando a parlare del prestito BancoPosta. Quali sono i requisiti per richiederlo?

  • Possibilità di dimostrare la percezione di un reddito da lavoro o da pensione.
  • Residenza in territorio italiano.

La procedura di richiesta può essere formalizzata recandosi presso qualsiasi ufficio postale – si può prendere anche appuntamento online – e avendo cura di portare con sé il documento d’identità in corso di validità, la tessera del codice fiscale, un documento attestante la ricezione di un reddito.

Prestito postale: informazioni sulle modalità di accredito

Capire come funzionano i prestiti postali e il Prestito BancoPosta in particolare significa informarsi sulle modalità di accredito del finanziamento. Quali sono?

  • Accredito su conto corrente BancoPosta in caso di titolarità della suddetta tipologia di carta.
  • Accredito su carta PostePay Evolution.
  • In contanti allo sportello ma solo per importi inferiori a 10.000€.

Il rimborso può avvenire tramite addebito su conto corrente BancoPosta, su carta PostePay Evolution, tramite pagamento di bollettini postali.

Il beneficiario del prestito BancoPosta ha la possibilità di sottoscrivere un contratto assicurativo facoltativo, finalizzato a garantire la solvibilità del finanziamento in caso di suo decesso o di sopraggiunto stato d’invalidità totale permanente superiore al 59%.

Oltre a questo prestito, il portafoglio prodotti di BancoPosta comprende numerose altre opzioni, che vanno dal prestito flessibile a quello finalizzato al consolidamento dei debiti.

Per quanto riguarda i finanziamenti più onerosi è possibile citare i mutui per l’acquisto della casa, quello finalizzato alla ristrutturazione dell’immobile, il mutuo sostituzione+liquidità e il pacchetto sostituzione+ristrutturazione.

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Prestiti con garanzia casa

Prestiti con garanzia casa: tassi più bassi

Prestiti con garanzia della casa

Come funzionano i prestiti con garanzia casa? Riuscire ad ottenere la liquidità richiesta alle banche oggi è realmente difficile in quanto data la precarietà della situazione lavorativa di molti degli italiani sono diventate maggiori le garanzie richieste dai diversi istituti di credito, sempre più esposti al rischio insolvenza.

Diverse sono le alternative valide alla busta paga sulla quale troppi pochi cittadini possono contare, è possibile però  ottenere un finanziamento usufruendo di garanzie alternativa alla busta paga ovvero tramite cessione del quinto, o anche richiedendo prestiti con garanzia casa che permettono di ottenere la liquidità richiesta grazie all’ipoteca sull’immobile.

Chiamato anche prestito ipotecario i prestiti con garanzia casa rappresentano una delle soluzioni valide ad accedere ad un finanziamento, prestito che si avvale della sottoscrizione di un’ipoteca su un  bene immobile di proprietà per ottenere un capitale.

Prestiti personali con garanzia casa

Il prestito con garanzia casa può essere inserito nella categoria di finanziamenti personali al privato, non modificando i criteri per l’erogazione del capitale, così come del calcolo rata o del piano di rimborso, unica differenza rispetto ai tradizionali finanziamenti è relativa alla sottoscrizione dell’ipoteca sull’immobile.

Il prestito ipotecario rappresenta una delle soluzioni valide per chi non ha la possibilità di presentare ulteriori garanzie alla banca per ricevere il capitale richiesto. Modalità di richiesta prestito che può essere utilizzata per ottenere capitali medi.

Questa tipologia di finanziamento ipotecario consente di ottenere una somma di capitali pari a un massimo di 50 mila euro, con rate mensili e un piano di ammortamento che varia da un minimo di 5 fino a un massimo di 25 anni.

Nel caso in cui un cliente voglia richiedere un prestito con garanzia casa, l’ipoteca dovrà essere sottoscritta su un’immobile differente da quello mutuato, ovvero un immobile di proprietà che non è sottoposto ad un’ipoteca.

Chiedere prestito con garanzia casa

Per richiedere un prestito tramite garanzia dell’ipoteca su un’immobile di proprietà sarà indispensabile avere determinati requisiti economici oltre ad essere proprietari di un immobile sul quale si potrà sottoscrivere l’ipoteca come garanzia reale e utile a ricevere il finanziamento richiesto.

Il bene immobile dovrà essere di proprietà del soggetto sottoscrittore che però non perderà il diritto di proprietà durante l’intera durata della sottoscrizione del contratto, ad eccezione nel caso in cui si presenti un rischio di insolvenza nel rimborso del credito alla banca.

Per poter richiedere un prestito ipotecario sarà necessario che il soggetto richiedente presenti svariati documenti utili ad ottenere il finanziamento , ovvero documentazione che attesti la proprietà del bene immobile, documento di identità e codice fiscale, oltre ad un contratto lavorativo.

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Pensioni Addio Sistema Retributivo

Pensioni addio sistema retributivo

Pensioni addio sistema retributivo e le riforme previdenziali. Il sistema pensionistico italiano, che ha subito l’ultima importante modifica nel 2011 in seguito al varo e all’applicazione della Riforma Monti-Fornero, è caratterizzato dalla convivenza tra due sistemi di calcolo dei trattamenti.

Il sistema retributivo, che si basa sulle ultime retribuzioni percepite dal lavoratore, e il sistema contributivo, che si contraddistingue per il calcolo del trattamento sulla base dei contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua vita professionale.

Vediamo come sono cambiate le cose in questi anni e cosa si può dire su pensioni addio sistemi retributivo.

Pensioni: come sono cambiate le cose dopo la Riforma Fornero

Prima di analizzare i motivi di pensioni addio sistema retributivo vediamo come sono cambiate le cose dopo il varo della Riforma Fornero nel 2011.

La Riforma Monti Fornero, cambiando radicalmente lo status quo previdenziale venutosi a creare dopo la Riforma Dini, ha determinato un quadro che prevede il calcolo della pensione con il sistema retributivo sui contributi maturati al 31/12/2011 per chi ha la possibilità di far valere almeno 18 anni di anzianità lavorativa utile al 31/12/1995 (nel 1995, a seguito della Riforma Dini, è stato introdotto il sistema contributivo).

In caso di anzianità lavorativa inferiore ai 18 anni al 31/12/1995, il calcolo della pensione con il sistema retributivo viene considerato sino a tale data.

Pensioni sistema contributivo: ecco cosa c’è da sapere

Un altro aspetto che è fondamentale approfondire prima di entrare nel vivo della questione pensioni addio sistema retributivo riguarda le caratteristiche del sistema contributivo che, come poco fa ricordato, è in vigore dal 1995.

Il suddetto sistema di calcolo del trattamento pensionistico si basa sui contributi versati e sulla moltiplicazione della rendita mensile per un coefficiente che dipende dall’età del contribuente e dall’aspettativa di vita.

Gli assegni calcolati con questo metodo sono chiaramente inferiori rispetto a quelli che si basano sul retributivo.

Pensioni con sistema contributivo: parliamo dell’aliquota di computo

L’aliquota di computo è l’ultima peculiarità tecnica da approfondire prima di parlare dettagliatamente di pensioni addio sistema retributivo. Di cosa si tratta? Di una percentuale per la quale viene moltiplicata la somma accantonata ogni anno dal lavoratore.

Per i dipendenti si parla del 33%, per gli autonomi del 20 e per gli iscritti alla Gestione Separata di una quota che varia di anno in anno.

Pensioni: addio sistema retributivo dopo il 2030

Per parlare definitivamente di pensioni addio sistema retributivo si dovrà aspettare diverso tempo. I primi assegni calcolati interamente con il sistema contributivo verranno infatti erogati nel 2037, anno in cui il suddetto meccanismo determinerà il calcolo del trattamento pensionistico di chi lascia il lavoro con 40 anni di anzianità contributiva alle spalle.

Nel 2033 sarà invece possibile vedere i primi assegni calcolati secondo il sistema contributivo e sulla base delle quote, determinate dalla somma tra l’età anagrafica e un determinato numero di anni di contribuzione regolare.

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Tasse acquisto prima casa: ecco cosa devi sapere

Quando si decide di acquistare la prima casa si progetta un investimento importantissimo. Questo significa che è fondamentale prendere in considerazione anche l’aspetto fiscale, ossia le tasse acquisto prima casa.

Tasse acquisto prima casa calcolo: tutti i casi

Le tasse acquisto prima casa sono soggette a un regime agevolato, questo perché l’operazione è da considerare come finalizzata all’acquisizione di un bene di natura essenziale.

Prima di entrare nel dettaglio delle singole voci fiscali, è bene ricordare che le imposte variano sulla base della natura del venditore e della destinazione dell’immobile.

Tasse acquisto prima casa 2016: il caso dell’acquisto da privato

Le tasse acquisto prima casa variano prima di tutto sulla base della natura del venditore. Nel caso di acquisto della prima casa da privato – operazione interessata da semplificazioni normative in seguito all’approvazione del decreto legislativo 104/2013 – è necessario basarsi sulle seguenti voci fiscali:

  • Iva esente
  • Imposta di registro del 2% (sale al 9 in caso di immobile annoverato nelle categorie catastali di lusso)
  • Imposta ipotecaria fissa di 50€
  • Imposta catastale fissa di 50€

Tasse acquisto prima casa da costruttore: tutte le informazioni

Analizzare la questione delle tasse acquisto prima casa significa considerare anche la questione della compravendita da impresa costruttrice. Nel caso di impresa edile che ha terminato i lavori da meno di 5 anni le imposte sono queste:

  • Iva al 4%
  • Imposta di registro fissa di 200€
  • Imposta ipotecaria fissa di 200€
  • Imposta catastale fissa di 200€

Se invece l’acquisto avviene da un’impresa non costruttrice o da una realtà nel campo edile che ha terminato i lavori da più di 5 anni, le voci da considerare sono queste:

  • Iva esente
  • Imposta di registro del 2%
  • Imposta ipotecaria fissa di 50€
  • Imposta catastale fissa di 50€

Tasse acquisto prima casa notaio: le informazioni sul versamento delle imposte

Le tasse acquisto prima casa (imposta catastale, imposta di registro e imposta ipotecaria) vanno versate al notaio al momento della redazione dell’atto di compravendita. Per effetto della Legge Finanziaria del 2007, l’acquirente della prima casa a uso abitativo ha la possibilità di basare il calcolo dell’imposte sul valore catastale e non sul corrispettivo versato (questo vale in caso di acquirente privato che agisce per scopi di natura non imprenditoriale).

Se la vendita dell’immobile registrato come prima casa è soggetta a Iva, la base imponibile è il prezzo pagato e non il valore catastale dell’immobile. Fondamentale è ricordare che l’acquirente ha la possibilità di richiedere il calcolo delle imposte prendendo come base il valore catastale e non il prezzo dichiarato a seguito della negoziazione con il venditore.

Questa agevolazione è subordinata all’indicazione nell’atto dell’importo specifico pattuito per la cessione e alla riduzione del 30% della parcella notarile.

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