Prestiti per i pensionati: una situazione ambigua
Il sistema creditizio è noto per la sua proverbiale prudenza. Caratteristica che è stata esacerbata dal periodo di crisi che l’economia – a più livelli – ha vissuto. L’immaginario collettivo considera intoccabili, al limite del privilegio, alcune categorie di richiedenti, come chi è uscito dal mondo del lavoro. I prestiti per pensionati sono così facili da ottenere?
In verità, la situazione è abbastanza complessa e coinvolge elementi che non hanno a che fare solo con l’aspetto finanziario ma anche con quello anagrafico.
C’è del vero nell’affermazione secondo cui i pensionati hanno, almeno in linea teorica, poche difficoltà nell’ottenere un finanziamento. Se il parametro principale è la certezza – e la stabilità – del reddito, allora i pensionati offrono in merito delle garanzie importanti.
Non c’è alcun posto di lavoro da perdere, il fallimento del sistema previdenziale – nonostante tutte le contraddizioni e i problemi – è praticamente fuori discussione.
Prestiti per pensionati di 80 anni
Eppure, i pensionati non fanno parte di una categoria così privilegiata. Il più grande limite è rappresentato dall’età. Molte banche, infatti, evitando di prestare denaro ai pensionati quando questi hanno spento troppe candeline.
Il ragionamento tiene: se un istituto concede un prestito a una persona troppo anziana, saranno alte le probabilità che la morte – si spera per vecchiaia – sopraggiunta prima del pagamento dell’ultima rata, con il rischio di perdere l’investimento.
Questo passaggio intuitivo causa alcune conseguenze. In primo luogo, quasi tutte le banche pongono un limite di età intorno agli 80 anni, che viene esercitato non al momento della stipula ma al pagamento dell’ultima rata di rimborso. Ciò vuol dire, per esempio, che se un pensionato di 70 anni chiede un mutuo ventennale, raramente sarà accontentato.
Ad ogni modo, i prestiti per pensionati si abbinando “strutturalmente” ad alcune formule di rimborso. Dal momento che il reddito è stabile e non rischia di decadere, molto spesso si sceglie la cessione del quinto, che sgrava il finanziato dell’onere del pagamento e mette al sicuro la banca dal rischio insolvenza.
L’unico problema in merito è dato dal limite del 20%: in un paese nel quale buona parte degli assegni non supera 1.000 euro, la massima rata erogabile sarà inferiore ai 200 euro: Un po’ poco.
Migliori prestiti per pensionati: le offerte di quest’anno
Ad ogni modo, cosa offre il mercato di quest’anno per ciò che riguarda i prestiti ai pensionati? Va detto che l’alternativa migliore, proprio per la quasi totale impossibilità di accedere a prestiti di lunga durata, consiste nel prestito personale.
Ipotizziamo un pensionato di 70 anni che riceve 1.600 euro al mese, che abita a Roma e che cerchi 10.000 euro da rimborsa in tre anni.
A queste condizioni, la migliore offerta è Credito Personale di Rataweb: il Tag è al 9,09%, il Tan all’8,60%. La rata invece è di 316 euro.